Parrocchia di S.Martino a Sesto #3

La riflessione di Mario nel ricordo di don Facibeni, scaturita nel periodo di lockdown.


Cara Laura,
spero di soddisfare la tua richiesta di parlarti un pochino della Divina Provvidenza, che mi ha assistito fino dalla mia poverissima giovinezza, per il tramite di Don Giulio Facibeni, decretato dal Papa il 13.12.2019 "VENERABILE".

Sono stato accolto nell'ottobre 1945 a 13 annu e registrato col n° 661 e cresciuto per 9 anni materialmente e moralmente nell'Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa come orfano di mia mamma ed il più povero di Via della Sala, periferia di Firenze. Io affamato andavo a chiedere un poco di cibo dai Frati lì vicino, che mi volevano bene e che mi hanno detto: Mario studia perché la penna pesa molto meno che la vanga ! Don Giulio Facibeni ha fondato l'Opera nel 1924, con l'accoglimento degli orfani di guerra che lui, come Cappellano Militare sul Monte Grappa, aveva promesso di prendere presso la Parrocchia di Rifredi - Firenze, di cui era Parroco, i figli dei moribondi assistiti e benedetti da lui. Io sono entrato come povero, raccomandato dal mio Parroco.
Tutte le mattine il Padre, da noi figli così lo chiavamano, al termine della Santa Messa nella Cappellina della Madonna ci faceva pregare:

"O Madonna del Grappa, Aiuto dei cristiani in guerra ed in pace;
o dolce Madre mutilata che sei immagine di dolore e di fede,
noi ti preghiamo per tutti quelli che soffrono,che lottano,
che sono colpiti dalla sventura, visitati dalla morte di persone care.
Tu che, ferita, sorreggi come unica speranza il Salvatore Bambino,
veglia sulla nostra fanciullezza abbandonata.
Fa che Gesù, stringendosi al cuore la Croce,
ispiri alle anime affrante di amarla come prezioso tesoro.
Fa che la sua destra onnipotente si stenda
a confortare e benedire quanti, nel nome del Padre nostro che è nei cieli,
a noi danno aiuto e affettuosa protezione.
Per la Chiesa e per la Patria, per le famiglie e per i benefattori,
ti offriamo, o Madre, il dolore che ha segnato la nostra vita,
la riconoscenza profonda per tanto bene che riceviamo dalla carità dei buoni,
la gioia di sentirci figli della Provvidenza Divina.
All'ombra delle sue ali custodiscici sempre!"
Rovezzano, Casa Sertena - 11 Giugno 1949

Al terzo anno della mia entrata nell'Opera, studiando intensamente, ho conseguito la licenza di Avviamento Commerciale come primo della classe ed il Padre mi regalò il libro di Alessandro Manzoni "I Promessi Sposi" con la dedica:
"A Pretelli Mario. Questo libro ti confermi nei tuoi propositi e ti aiuti a confidare sempre nella Provvidenza Divina.
Il Padre 15-X-48".
Per me è un grande cimelio che, quando sarà possibile ti farò vedere.

Ecco alcuni dei tanti episodi della certezza della Divina Provvidenza, che interviene per chi è nei bisogni e la prega.
Quando ero nell'Opera circolava la voce di questo fatto: durante l'allarme di un bombardamento imminente nella zona di Rifredi gli operai della Galileo scapparono dalla fabbrica prima del pranzo. Purtroppo una bomba cascò anche nell'ingresso dell'Opera, distruggendo il cibo preparato e le modeste scorte alimentari. Poco prima il Padre aveva radunato i ragazzi nella Cappellina a pregare , per ripararsi e dopo il bombardamento li aveva ivi trattenuti per la perdita subita. Durante quel fatto, giunse una telefonata dal cuoco della Galileo per chiedere al Padre se voleva il cibo degli opoerai, ormai assenti, che si stava raffreddando e per essere buttato via. Il Padre gli disse di si, ma non aveva il mezzo per andare a prenderlo. Il cuoco gli rispose che lui aveva un furgoncino e lo avrebbe portato subito all'Opera per i ragazzi, a lui e per tutti i collaboratori presenti. COSI' AVVENNE !
Il Padre disse ai ragazzi ed ai tanti interessati che la Divina Provvidenza: anche quel giorno ha sfamato i figli bisognosi !
Quando dopo 5 anni nell'Opera, come Computista Commerciale, fui chiamato dal Padre come suo segretario personale, dato che già lavoravo nell'amministrazione sottostante la sua camera-studio, chiesi la verità sull'accaduto del bombardamento e lui, sorridente, mi diede conferma del fatto doloroso ma anche prodigioso!
Un altro episodio, me presente avvenne così: Io avevo 19 anni e collaboravo nell'amministrazione dell'Opera ed il Padre mi chiamava per autarlo nei suoi bisogni che lo facevano soffrire per la malattia del "parkinson", che lo faceva tremolare continuamente. Volentieri lo aiutavo a mangiare e bere,leggere la posta ed il breviario, accompagnarlo al bagno, metterlo al letto nel pomeriggio secc. Ciò è durato due anni. Un giorno mi chiese di sorreggerlo nella discesa delle scale ed accompagnarlo fino alla porta per uscire in cerca da qualche suo benefattore per farsi aiutare a pagare una cambiale di tante lire. Appena siamo giunti alla porta d'uscita, apertala comparve un operaio che disse. il mio Principale mia ha dato questa busta per lei Padre, che gli chiese se c'era da dare subito una risposta. No disse l'operaio e se ne andò via. Il Padre mi disse di aprirla e, con tanta meraviglia, si vide dentro un assegno bancario con una grande cifra, proprio quella della cambiale. il Padre, con gli occhi luccicanti, mii disse. andiamo in Cappellina a pregare e ringraziare la Divina Prfovvidenza per la Sua continuà bontà.Subito dopo firmò la girata dell'assegno e mi mandò a pagare la cambiale, come ho fatto tante altre volte !

Io sono uscito dall'Opera nel novembre del 1954, lasciando il posto ad un altro bisognoso, ma stando sempre vicino al Padre che è morto in SANTITA' il 2 giugno 1958. Tutta Firenze partecipò al funerale, me compreso, assieme a tutti i fligli assistiti che a gara, i più anziani, portarono a spalla la bara dalo Duomo di Firenze al Cimitero di Rifredi.



Da Mario Pretelli, 

quasi sempre in casa per timore della pandemia coronavirus 19, sempre attiva purtroppo.